Qualche tempo fa il playstation plus regalò la campagna single player di Starhawk, un gioco fondamentalmente nato per il multiplayer, vediamo un po' se ne vale la pena.
La storia non l'ho capita, giuro. Il gioco dura circa 5 ore e all'inizio di ogni capitolo (10 in tutto) c'è un piccolo filmato realizzato molto bene, con delle tavole che sembrano disegnate a mano e con alcuni particolari in movimento. Peccato che ci abbia capito poco, anche se verso la fine le cose si chiariscono un po', semplicemente per il fatto che ci si focalizza sul rapporto tra il protagonista e suo fratello.
E' difficile spiegare di che genere di gioco si tratti. Le meccaniche principali sono da sparatutto in terza persona, solo che uccidendo i nemici si riempie una barra che può essere utilizzata per costruire delle strutture, in puro stile RTS. Quindi capiterà spesso di costruire un bunker per potersi rifornire di armi, o piazzare delle torrette per aiutarci a distruggere i nemici.
Ci sono poi delle sezioni di combattimento aereo nello spazio in cui solitamente si combatte contro altre navette, oppure bisognerà distruggere particolari strutture delle astronavi più grandi.
Insomma, a parlarne così sembra molto carino e vario, purtroppo le cose non stanno esattamente così.
Innanzitutto il feeling con il personaggio e le armi non mi ha entusiasmato, manca tutta la fisicità del movimento e poi le armi non restituiscono un feedback adeguato dopo il colpo.
Poi, e questa è a mio avviso la pecca più grande, tutti i livelli ambientati a terra sono praticamente uguali. Si tratta sempre di conquistare un posto facendo fuori i nemici presenti, e poi difenderlo dalle ondate degli attaccanti che cercano di riprenderselo.
Premesso che sto valutando solamente la campagna in singolo, questo secondo me è il tipico gioco che non dovrebbe averla. Leggo commenti in giro di persone entusiaste del multiplayer, ma allora che senso ha snaturare il gioco e creare una serie di missioni praticamente tutte uguali legate da una trama esile?
Nessun commento:
Posta un commento