lunedì 18 febbraio 2013

Alan Wake



 Ma perchè tutti gli scrittori in crisi vanno in vacanza in un villaggio sperduto in mezzo al nulla?
E' il caso del nostro Alan Wake, scrittore di successo ma attualmente in crisi creativa, che viene convinto dalla moglie a passare del tempo in un ameno paesello di nome Bright Falls.
Ovviamente qualcosa va storto non appena arrivati in paese, ma non dico altro perchè la storia è il punto focale di questo gioco e va gustata momento per momento.


Il gioco viene definito come un thriller psicologico, e ricorda moltissimo un survival horror anche se praticamente non c'è sangue se non in alcune piccole scene. Si gioca in terza persona con visuale da dietro le spalle ed il gameplay vive sull'utilizzo combinato di torcia più arma da fuoco.
In pratica i nemici sono avvolti da una corazza di oscurità che li rende immuni alle armi, quindi prima di tutto bisogna puntargli contro un fascio di luce per distruggere questa corazza ed una volta eliminata si potrà colpirli con il revolver o i fucili che si trovano sparsi in giro.
Devo dire che come trovata funziona abbastanza bene, il problema è che non c'è praticamente nessuna variante di rilievo fino alla fine del gioco... fortunatamente le fasi esplorative e le vicende di Alan spingono a continuare nonostante il gameplay si ripeta sempre più o meno allo stesso modo.


Graficamente siamo su buoni livelli, considerato che si tratta di un gioco del 2010, con paesaggi molto belli da vedere sia di giorno che di notte. Bruttine invece le espressioni facciali, ma niente che rovini che l'esperienza di gioco.
Gioco che è diviso in sei capitoli, ognuno dei quali autoconclusivo con tanto di sigla di coda e reset di torce, armi e munizioni. Parlando di sigle di coda, le musiche sono ottime, accompagnano in giocatore nell'avventura ed a volte diventano parte integrante di quello che accade.
La durata si assesta sulle 10/12 ore di gioco, anche se sono usciti due DLC con due capitoli aggiuntivi che aggiungono altre 3 ore circa e continuano gli eventi a partire dal finale del gioco.


Un'ultima cosa, secondo me geniale il fatto di far trovare ad Alan delle pagine di manoscritto, sparse in giro per i capitoli, che molte volte raccontano fatti che devono ancora accadere ed accadranno a breve. Tra l'altro queste pagine sono state scritte proprio da Alan Wake ma lui non ricorda di averlo fatto e questo aggiunge un tocco in più alla già ottima narrazione del gioco.
Insomma un ottimo gioco, consigliato anche ai non amanti dei survival horror nonostante un gameplay non brillantissimo ed alla lunga monotono.




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