GTA in salsa Western!
Devo essere sincero, al tempo apprezzai GTA 3 perchè era uno dei primi giochi che dava la libertà di fare un po' quel che si voleva, purtroppo per qualche motivo non sono riuscito a digerire il quarto capitolo che rimane uno dei pochi giochi che ho iniziato ma non finito.
Quindi ero un po' riluttante verso questo Red Dead Redemption, ma posso dire che, nonostante la struttura di gioco sia praticamente la stessa, l'esperienza complessiva è completamente diversa.
Siamo nel 1911 e vestiamo i panni di John Marston in un epoca in cui il "vecchio West" era ormai un ricordo e stava lasciando il passo alla rivoluzione industriale.
John è un ex fuorilegge che ha cercato di rifarsi una vita, ma il passato è duro a morire ed all'inizio del gioco siamo scortati da due agenti della neonata FBI che hanno delle richieste per lui, richieste che non può rifiutare per motivi che si capiranno poco più avanti nel gioco.
Da qui si inizia con una storia in tipico stile Western. fatta di duelli, sparatorie e capi di bestiame, devo dire sempre godibile sia per la bravura degli scrittori sia perchè nel mondo videogiochi questo setting è stato fin'ora poco utilizzato.
Come mio solito non mi dilungo molto sull'aspetto grafico, anche se stavolta devo dire di essere rimasto impressionato dal colpo d'occhio offerto dal gioco, si passa dalle vaste praterie tipiche del luogo ai brulli paesaggi messicani fino alle vette innevate più a nord ma sempre con un dettaglio elevatissimo e la possibilità di spaziare con lo sguardo fino all'orizzonte, ed è forte la sensazione di essere dentro quel mondo, rendendo quindi facile l'immedesimazione con Marston.
Anche i modelli dei personaggi sono realizzati ottimamente con movimenti realistici anche del viso, e piccoli tocchi di classe come i vestiti che si muovono al vento.
In tipico stile Rockstar ci sono mille cose da fare oltre alla storia principale, quindi ci può capitare di incontrare sconosciuti per strada che chiederanno il nostro aiuto, cadere in imboscate di banditi, di aiutare le forze dell'ordine a ripulire dei covi di bande, oppure semplicemente andare alla ricerca di animali da cacciare o tesori.
Poi nei paesi si possono trovare molti modi per fare qualche soldo, come dare la caccia ai ricercati oppure darsi al gioco d'azzardo (e qui si possono passare ore a giocare a Poker, Blackjack, Dadi e compagnia bella).
Insomma si ha proprio la sensazione di essere in un mondo vivo, nel quale poter farsi una cavalcata da un posto all'altro e semplicemente ascoltare i discorsi dei passanti.
Però non sono tutte rose e fiori, innanzi tutto è troppo facile far soldi, in tutto il gioco non ho mai avuto problemi di denaro anche perchè si trovano munizioni in abbondanza quindi alla fin fine i soldi servono a poco. Peccato perchè questo rende inutili o comunque fini a se stesse tutte le attività secondarie (che sono comunque divertenti).
Il vero problema però, a mio avviso, sono i combattimenti. Nelle fasi di sparatorie il gioco diventa uno sparatutto in terza persona, però John è un pezzo di legno difficilissimo da manovrare (scordatevi Nathan Drake o Marcus Fenix) e nel 99% dei casi la strategia migliore è quella di appostarsi dietro una cassa in attesa che i nemici si affaccino dalla loro e colpirli in testa, visto che comunque non mi è mai capitato che qualcuno decidesse di lasciare la copertura ed attaccarmi direttamente.
Insomma un ambientazione straordinaria, una bella storia e mille cose da fare con purtroppo qualche piccola pecca che comunque ci può stare in gioco che ha altri punti di forza.
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