martedì 24 luglio 2012

Dead Space


Non sono tipo da horror, ma avevo sentito parlare molto bene di questo Dead Space e dopo aver giocato alla versione per iOS ho deciso di provare il suo fratello maggiore, per PS3.
Si tratta di un survival horror in terza persona e il protagonista, Isaac Clarke, fa parte di una squadra di recupero che ha il compito di investigare su cosa sia successo alla USG Ishimura, una nave mineraria.
Appena arrivati a portata di comunicazioni si capisce subito che qualcosa non va, dalla nave non c'è risposta e quindi la squadra decide di attraccare per controllare di persona.


Da qui inizia il gioco, tramite filmati e audiolog si capirà man mano cosa sia successo alla Ishimura ed alla colonia sul pianeta, mentre Isaac per la maggior parte del tempo girerà sulla nave cercando di riparare i guasti ai sistemi... in effetti sembra non faccia altro che passare da un posto all'altro a ripare malfunzionamenti!


A differenza della maggior parte dei giochi, Isaac è molto impacciato nei movimenti, forse a causa del fatto che indossa una tuta molto ingombrante, e questo è funzionale nell'economia del gioco dato che acuisce il senso di pericolo imminente che si avverte per l'intero corso dell'avventura.
Un aspetto molto interessante è la totale mancanza di un interfaccia; tutte le informazioni sono reperibili all'interno dell'area di gioco, quindi ad esempio il numero di munizioni rimaste è scritto direttamente sull'arma, la salute di Isaac è rappresentata da una barra sulla sua schiena e il menu con inventario, mappa e obiettivi è visualizzato all'interno dell'area di gioco.


Il gameplay è molto particolare, le armi sono quasi tutte di derivazione "mineraria" (si inizia con una lama al plasma) ed ognuna è più efficace con determinati tipi di nemici o in particolari situazioni.
Capitolo nemici, bisogna far attenzione a non sparare all'impazzata ma a colpirli agli arti. Come viene spiegato nei primi audiolog che si trovano, l'unico modo per ucciderli sembra essere quello di smembrarli, e in effetti con 3-4 colpi ben assestati si può tirare giù un nemico che altrimenti richiederebbe ben più munizioni.


Parlando di munizioni, se ne troveranno veramente poche (così come si troveranno pochi medi-pack), quindi sarà necessario imparare i punti deboli delle differenti creature che si incontreranno per risparmiare più proiettili possibili, magari utilizzando un calcio ben assestato per finirli.
Per aiutarci in questo, Isaac avrà a disposizione anche un dispositivo cinetico per spostare oggetti e lanciarli (questo tornerà utile anche per alcuni puzzle ambientali) e un dispositivo di stasi, per rallentare oggetti o persone, utile per rallentare un mostro e prendere bene la mira, oppure per scappare da situazioni disperate.


Concludendo, non sono rimasto deluso, il gioco rapisce fin da subito con le sue atmosfere claustrofobiche e malate, e grazie anche ad un comparto sonoro veramente ottimo riesce nell'intento di instillare terrore nel giocatore.
Piccolo tocco di classe sono le sezioni nel vuoto, durante le quali i rumori dall'esterno sono soffocati e quasi inudibili e si sentirà solamente il respiro affannoso di Isaac o il suo battito del cuore.
Il mio consiglio è di giocarlo di notte e con le cuffie, in modo da godere in pieno degli effetti acustici, come le voci appena sussurrate o i rumori provenienti da angoli remoti della nave.
Giocandolo di giorno e senza cuffie ho notato un notevole calo nell'immedesimazione, anzi in questo caso riuscivo anche a fare sessioni più lunghe di gioco senza dover mettere in pausa in preda all'ansia!


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