mercoledì 22 agosto 2012

Resonance


Tempo di ferie, tempo di pc portatile che equivale a giochi con la grafica brutta, o Pixel Art come si usa dire ultimamente.
Dopo l'ottimo Gemini Rue, negli ultimi tempi avevo sentito parlare molto bene di questo Resonance e grazie alle ferie ho avuto modo di provarlo.
Si tratta di una classica avventura punta e clicca, di quelle vecchio stile tutte in 2D con i personaggi pixellosi che si muovono su fondali disegnati.
La storia è forse la parte che mi ha intrigato meno, ma è questione di gusti.
Nel filmato iniziale si vedono i risultati di presunti attacchi terroristici in tutto il mondo, lasciandoci intuire che qualcosa di grosso sta per accadere... finito il filmato si comincia il gioco 60 ore prima, nei panni di Ed, un matematico assistente del dottor Javier Morales, che sta lavorando ad un progetto chiamato Resonance del quale pian piano verranno svelati i dettagli, e che potrebbe cambiare i destini dell'intera umanità.


Ci sono quattro personaggi principali, e si inizia il gioco controllandone uno per volta, per capire il loro background e conoscerli un po' meglio.
All'inizio il gioco è molto lineare, e si andrà avanti risolvendo le singole situazioni senza molta possibilità di esplorazione. Nella seconda parte invece si arriverà a controllare tutti i personaggi contemporaneamente, questi potranno interagire tra loro e scambiarsi oggetti o suggerimenti e si avrà il completo accesso a tutte le zone di gioco.
Sia in un caso che nell'altro gli enigmi e i puzzle funzionano alla grande, erano anni che non trovavo enigmi così belli e soprattutto sono tutti, e sottolineo tutti, funzionali alla narrazione.


Una novità molto interessante è rappresentata dal sistema dei "ricordi" dei personaggi.
Dal menu in alto a sinistra sarà possibile accedere all'inventario standard ma anche a due menu a tendina denominati LTM e STM.
Nel primo, Long Term Memory, si possono trovare tutti i ricordi che i personaggi hanno degli avvenimenti più importanti accaduti nel gioco, e questo menu si riempe da solo.
Nel secondo, Short Term Memory, si possono trascinare gli hot spot del gioco per poi utilizzarli come argomenti di conversazione durante i dialoghi.
Il sistema funziona molto bene, dando la possibilità di avere alla fine tre inventari e costringendo per quanto possibile il giocatore a pensare alla soluzione di un enigma piuttosto che "provare tutto con tutto", che con questo sistema sarebbe un processo molto lungo vista la quantità di hot spot che si possono inserire, ad esempio, nel menu STM.
Andando nel dettaglio dei puzzle, oltre a quelli sui ricordi ce ne sono di tutti i tipi, dai meccanici ai dialoghi, da quelli basati sugli oggetti a quelli a tempo, passando per enigmi che si possono risolvere solo con l'aiuto di altri personaggi.
Parlando di quelli a tempo, nel gioco si può morire o compiere azioni sbagliate, ma in questo caso si tornerà automaticamente indietro, tramite un bell'effetto di rewind, fino al momento in cui si è compiuto l'errore, davvero un ottima implementazione.


Il gioco è solamente in inglese, sia il parlato che i sottotitoli, ma l'inglese utilizzato è di facile comprensione.
Una volta terminato, si può rigiocare con i commenti di sviluppatore e publisher attivati, cosa che consiglio di fare perchè raccontano molti retroscena interessanti. I commenti non hanno i sottotitoli ma si capiscono bene, a parte quelli della moglie del publisher che si mangia tutte le parole...
In tutto il gioco si completa in 6/7 ore, e non è difficilissimo anche se qualche puzzle potrebbe richiedere del tempo ai non avvezzi alle avventure grafiche.


Che dire, un capolavoro inaspettato, rispetto al già citato Gemini Rue, Resonance è molto più gioco.
E' divertente da giocare, la grafica è più curata e gli enigmi sono il fiore all'occhiello.
Sul fronte narrazione/immersione nel mondo di gioco invece ho preferito Gemini Rue, ma probabilmente si tratta solamente di gusti personali.


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