Majin and the Forsaken Kingdom
InFAMOUS 2
Fez
Dust: an Elysian Tail
DeathSpank
Outland
Majin and the Forsaken Kingdom
Gioco preso quasi per caso grazie ad un 3x2 e aggiungerei per fortuna, visto che stavo per perdermi una piccola gemma.
Si tratta di un gioco molto particolare, non semplice da descrivere, noi impersoniamo un ragazzo chiamato Tepeu e saremo accompagnati da una creatura, il Majin.
Non potremo controllare direttamente il Majin ma semplicemente dargli degli ordini, e la sua collaborazione sarà fondamentale durante le battaglie e per la risoluzione degli enigmi.
Il mondo di gioco è diviso in tanti livelli, e ogni livello solitamente contiene un enigma ambientale che deve essere risolto grazie all'aiuto del nostro compagno e delle abilità che acquisirà durante il gioco. Devo dire che la maggior parte di questi enigmi sono ben studiati e la loro soluzione non è mai banale e da parecchia soddisfazione.
Purtroppo il gioco non è perfetto, graficamente si nota il budget limitato e i controlli sono parecchio legnosi ma dopo un po' ci si fa l'abitudine e, a patto di apprezzare un gameplay comunque lento e riflessivo, non si può fare a meno di restare ammaliati da questo piccolo capolavoro.
InFAMOUS 2
Questo Infamous 2 riprende le fila della storia del primo capitolo, aggiunge qualche nuovo personaggio e soprattutto qualche differenziazione in più nel raccontare il Cole buono o il Cole cattivo.
Anche i personaggi secondari sono migliorati, e questo è un bene perchè nel primo la narrazione era un po' piatta.
Il primo Infamous aveva molti difetti ma alla fine era un gioco divertente, con questo seguito speravo in un salto di qualità che invece purtroppo non c'è stato.
Intendiamoci, ci sono stati passi avanti enormi sul lato tecnica, graficamente adesso è una gioia per gli occhi e si possono distruggere un sacco di cose tra cui anche pezzi di edifici, ma il gameplay per qualche motivo mi ha divertito meno, forse per la poca varietà nel corso del gioco nonostante i poteri sbloccabili.
Mancano completamente, ad esempio, le bellissime fasi platform di arrampicata che a mio avviso erano uno dei punti di forza del primo.
Insomma un'occasione mancata e per me, anche se comunque il gioco è solido, se si è in cerca di un esperienza particolare è meglio rivolgersi al primo episodio.
Fez
L'ho comprato praticamente al lancio su 360, sulla fiducia, e ci ho giocato solo ora!
Fez è un gioco molto particolare, andiamo a vedere perchè.
A prima vista sembra un semplice platform vecchio stile, con la grafica in pixel art, niente di nuovo insomma.
Ad una seconda occhiata, giocandoci qualche minuto, si scoprono le meccaniche del cambio di prospettiva, grazie alle quali raggiungere un po' tutte le zone del mondo e recuperare i cubi necessari per portare al termine il gioco.
E alcuni potrebbero fermarsi qui, queste meccaniche bastano per recuperare molti cubi e comunque farsi un idea del gioco... che però è sbagliata!
Il terzo livello di approfondimento arriva quando ci si rende conto che il buon Phil Fish ha disseminato l'intero gioco di indizi assolutamente necessari per raccogliere tutti i cubi e gli anticubi, senza però farne menzione da nessuna parte lasciando al giocatore il compito oltre che di trovare la soluzione, anche di trovare l'enigma stesso.
E qui si arriva al quarto livello, cioè quello di sviscerare il gioco in ogni sua sfaccettatura cercando di comprenderne ogni sua parte (come ad esempio l'alfabeto) anche se non strettamente necessaria per il completamento.
Io personalmente mi sono fermato al terzo livello, ma questo è un gioco che sa regalare soddisfazioni più o meno a tutti, a patto di aver voglia di mettersi a guardarsi in giro e ragionare un pochino.
Dust: an Elysian Tail
Preso su 360, mi aveva attivato suprattutto per lo stile grafico e per la struttura da Metroidvania.
Poi ho scoperto che è stato fatto da una sola persona, motivo in più per comprarlo.
La storia è godibile, il nostro Dust si risveglia senza memoria del suo passato e nel suo viaggio verrà accompagnato da una spada parlante e il suo guardiano, Fidget, una specie di gatta volante.
Il gioco è, come dicevo prima, un action platform in 2D e durante il gioco verranno sbloccate alcune abilità di Dust che gli permetteranno di raggiungere aree altrimenti insaccessibili.
Questo servirà sia per proseguire nel gioco che per eventualmente tornare ad esplorare vecchie aree in cerca di tesori.
Il combattimento è molto coreografico, con tantissimi effetti a schermo ma in fin dei conti non è molto profondo e raggiunge il picco in negativo proprio nel finale quando basta fare sempre lo stesso attacco per avanzare.
In definitiva un gioco molto carino, graficamente delizioso ma alla lunga stanca, soprattutto per colpa di un sistema di combattimento noioso. Il gioco tra l'altro è molto lungo, siamo sulle 12 ore, e purtroppo non offre abbastanza varietà per sostenere tale durata.
DeathSpank
Trovato in saldo sul PSN e preso grazie alle impressioni positive che leggevo in giro, devo dire di esserne rimasto abbastanza deluso.
Il gioco è un hack & slash con visuale isometrica, abbastanza semplice come impostazione di gioco e molto carino da vedere. Lo stile grafico è a mio avviso azzeccato e si riconosce la mano di Ron Gilbert.
La mano di Ron si riconosce soprattutto per quel che riguarda i dialoghi e tutte le descrizioni in generale, spesso esilaranti e comunque sempre divertenti senza risultare stucchevoli. Il punto di forza di questo gioco è proprio il protagonista, DeathSpank, e la sua caratterizzazione, con linee di dialogo che strappano più volte un sorriso.
Purtroppo per me i lati positivi finiscono qui, il gioco è noioso a dir poco, si tratta semplicemente di andare in giro per la mappa a risolvere quest per gli abitanti del posto, ma a parte qualche eccezione (ci sono alcuni enigmi che ricordano le avventure grafiche, in cui bisogna avere l'oggetto giusto nell'inventario) bisogna semplicemente uccidere tutti i mostri che si incontrano senza pensarci troppo. La crescita del personaggio è limitata a dir poco, non c'è possibilità di personalizzazione a parte la scelta di alcune carte che aumentano diverse statistiche... peccato che alla fine queste carte si prenderanno tutte!
Insomma, per me se si fosse trattato di un avventura grafica sarebbe stato molto meglio, invece con un gameplay così povero l'ho trovato un gioco decisamente da dimenticare, salvato soltanto dall'umorismo di contorno.
Outland
Un gioco in stile metroidvania tira l'altro, e quindi è il turno di Outland, giocato su PS3 grazie al PSPlus.
In questo gioco la meccanica principale è quella del cambio di colore da rosso a blu, quindi quando il personaggio è di colore rosso può attraversare i proiettili rossi e viceversa, stessa cosa per i nemici che possono essere colpiti solo se dello stesso colore.
Da vedere è molto bello, anche perchè i proiettili rossi e blu non sono mai piazzati a caso ma creano delle forme decisamente coreografiche. Anche il dover cercare un percorso per attraversarle ed essere bravi a cambiare colore al momento giusto funziona a dovere, almeno nelle prime ore di gioco.
Verso la fine purtroppo diventa tutto un esercizio meccanico, anche perchè il gameplay non cambia mai così come il layout dei livelli, facendo affidamento più o meno sempre sugli stessi pattern.
Insomma un gioco molto piacevole ma troppo lungo e ripetitivo, probabilmente con meno livelli e qualche twist di gameplay sarebbe stato molto più godibile.
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